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Happening, News

Dalla 54a Biennale di Venezia, Anna Seccia con
Illuminazione. L’arte è cosa (mia) nostra
di Maria Cristina Ricciardi

I. Anna Seccia: 50 anni di carriera artistica.

Ortonese di nascita, la pittrice Anna Seccia vanta una lunga attività artistica iniziata in giovanissima età e condivisa, fino all’inizio degli anni Ottanta con l’insegnamento di Discipline plastiche e pittoriche al Liceo Artistico di Pescara, città dove lei vive e lavora.

E proprio l’Assessorato alla Cultura del Comune di Pescara, congiuntamente alla Presidenza del Consiglio Regionale, a celebrare, nel 2008, i cinquanta anni della sua carriera, ospitando al Museo Vittoria Colonna, una importante mostra antologica di oltre cento dipinti, culminata con un grande happening collettivo, ordinata dal critico Giorgio Di Genova e corredata da un prestigioso volume monografico che ripercorre le tappe di una produzione artistica che va dagli anni Sessanta alla produzione più recente.

“Anna dei colori”, appellativo che ormai le appartiene di diritto, è una donna ricca di esperienza artistica ed umana, dal lessico pittorico biomorfico e visionario pronto a trascinarci, con la leggerezza del sogno, nella più incredibile delle esplorazioni, dentro la dimensione dell’ interiorità, privilegiando i toni di un colore, l’azzurro, che è divenuto il suo vessillo.

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News

Entrando nell’universo di Anna Seccia
Camilla Brunetti in “Arte contemporanea”, bimestrale d’informazione e critica d’arte, anno VI, n 28, giugno/luglio 2011

arte relazionale anna seccia La stanza del colore.

La stanza del colore

L’artista abruzzese Anna Seccia, dopo essere stata segnalata da Giorgio di Genova, è presente alla 54a Biennale Internazionale d’Arte di Venezia, nel Padiglione Italia curato da Sgarbi per la Sezione Regionale Abruzzo con un’opera intitolata Illuminazione, L’arte è cosa (mia) nostra.

La nostra artista, per questa occasione, utilizza non solo canali di comunicazione tradizionali come la pittura,la fotografia,ma ricorre all’esposizione di un’idea decontestualizzando un oggetto (le installazioni) e proponendo una performance che sfrutta la presenza di cinquanta amici che indossano una maglietta con la frase “Il popolo di Anna dei colori”.

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